La Fed lascia i tassi invariati. Powell non cede a Trump: “L’inflazione riamane elevata per i dazi”

Prosegue il braccio di ferro tra Jerome Powell e Donald Trump. La Federal Reseve ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse, in una forchetta fra il 4,25% e il 4,50%, come previsto dagli analisti. Favorevoli al taglio solo Michelle Bowman e Christopher Waller: non accadeva dal 1993 che due governatori votassero contro una decisione del board.
L’inquilino della Casa Bianca ha anticipato la decisione in un punto stampa attaccando Powell. “Tenere i tassi così alti sta danneggiando gli statunitensi ed è tutta colpa della Fed – ha dichiarato Trump – dovremmo abbassare i tassi di interesse, so che il taglio ci sarà a settembre”.
Lo scontro tra Trump e la FedDa mesi il presidente Usa sta sollecitando la riduzione del costo del denaro ma Powell, rivendicando l’indipendenza della Fed dalla politica, ha mantenuto i tassi invariati per la quinta volta consecutiva, dal dicembre 2024. A preoccupare il banchiere è l’incertezza sull’economia a causa dei dazi e delle tensioni internazionali. Neanche gli ultimi dati sul Pil americano, in crescita del 3% nell’ultimo trimestre, hanno convinto il presidente Fed a intervenire per allentare la stretta monetaria. “Powell è sempre in ritardo – ha aggiunto Trump, ribadendo il soprannome Too late con cui si riferisce al presidente della banca centrale americana – anche se li avesse tagliati oggi”.
Powell a Trump: “Non abbiamo deciso nulla per settembre”In conferenza stampa il presidente della Fed ha difeso la decisione del board e risposto indirettamente a Trump. "Le misure a breve termine delle aspettative di inflazione sono aumentate nel complesso nel corso di quest'anno, a seguito delle notizie sui dazi" ha detto Powell, osservando come "i cambiamenti nelle politiche governative continuano a evolversi e i loro effetti sull'economia rimangono incerti. L'aumento dei dazi doganali ha iniziato a riflettersi più chiaramente sui prezzi di alcuni beni, ma i loro effetti complessivi sull'attività economica e sull'inflazione restano da valutare". Sul presunto taglio dei tassi a settembre, anticipato da Trump, Powell ha chiosato: “Non è stata ancora presa alcuna decisione. L’attuale politica monetaria moderatamente restrittiva appare appropriata ed è in linea con i rischi di inflazione".
Tassi invariati, la decisione della FedNella nota che accompagna la decisione del board, il Federal open market committee (Fomc) ribadisce i propri obiettivi, ossia “raggiungere il massimo livello di occupazione e inflazione al tasso del 2% nel lungo periodo”. A giugno era stata registrata in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. L’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata, gli indicatori recenti suggeriscono che la crescita dell'attività economica si è moderata nella prima metà dell'anno – si legge nella nota – il tasso di disoccupazione rimane basso e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide. Il Comitato è attento ai rischi per entrambe le parti del suo duplice mandato. A sostegno dei suoi obiettivi, il Comitato ha deciso di mantenere l'intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali tra il 4,25 e il 4,5%”.
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